My Corona DAY 15

Esperienza spesa. Dopo più di 15 giorni segregata in casa sono dovuta uscire a fare la spesa. Terribile!!
Ma partiamo con ordine. La giornata non è iniziata male perchè guardando il sito www.codaliscia.live ho notato che c’era meno fila del solito. “Buon auspicio” ho pensato. E’ stato bello tornare a preparasi per uscire. Fare cose di routine tipo: lavarsi la faccia per bene, lavarsi i denti per bene, pettinarsi, decidere cosa indossare ecc… esco di casa intorno alle 11:50. Decido di andare in un supermercato grande in modo da poter trovare più scelta. Non è proprio dietro casa ma ho pensato che almeno avrei trovato tutto e per altri giorni sarei potuta stare a casa in pace. Mentre camminavo, vedere le strade deserte, vedere il parchetto dove di solito giocano i bambini vuoto, tutto ciò ha iniziato a darmi molta ansia. Ho pensato subito “Va be se c’è tanta gente torno indetro!”. Il terrore si stava impossessando di me. Arrivo nei pressi dell’Esselunga e vedo che la fila è lunga ma scorre. Cerco l’inizio cercando di camminare lontano dalle altre persone, infatti cambio proprio marciapiede (atteggiamento poco imitato da altre persone). Arrivo alla fine dalla fila e mi sistemo con il mio carrellino (Lode al giorno che ho deciso di aquistarlo n.d.r). La fila scorre ma a me sembra che resti ferma. Non vedo l’inizio e questo inizia a crearmi molta ansia anche perchè il ragazzo dietro di me mi sembra sempre troppo vicino (naturalmente solo immaginazione perchè non era affatto così). Vedo gente senza guanti, senza sciarpa o mascherina che controlla il cellulare. Gente che parla al telefono tranquilla. Com’è possibile che io invece dentro di me sento così tanta ansia? Avrò pensato di mollare tutto e andare via almeno 10 volte. Ho iniziato a sentire del sudore freddo, palpitazioni e giramenti di testa. Però c’era anche una vocina, molto lieve ma percettibile, dentro di me che mi deceva “Cerca di resistere, non hai alternative. Devi farcela!”. Avevo della musica nelle orecchie ho cercato di rivolgere tutta la mia attenzione alle parole che i cantanti pronunciavano ma niente. Ansia ancora e ancora. Ho provato a leggere tutto ciò che mi circondava ma c’erano solo pubblicità di funerali o robe simili. Ancora e sempre più ansia. Ho iniziato a respirare e ad ascoltare il mio respiro e quanto fosse bello. Un respiro dietro l’altro e la tensione scemava. Altro respiro profondo e sentivo la tensione abbandonare il mio corpo. Uno due e tre altri respiri e la situazione iniziava a stabilizzarsi. Adesso potevo cantare dentro di me le canzoni che stavo ascoltando. Stavo meglio e intanto la fila continuava a scorrere. Arrivo davanti all’entrata che erano passati circa 40 minuti. Quaranta minuti di vera angoscia e ansia ma anche di mentenimento della calma e del reagire ad una situazione poco piacevole. Brava Marina! Adesso però stai per entrare e devi dedicarti agli acquisti e basta. Altro step altra avventura. Entro e la sfida iniziale è quella di aprire i sacchetti di plastica con i guanti (ma vi ricordate quando il problema del paese erail costo dei sacchetti del supermarcato?). Ma a quel punto, quando ho capito che avrei perso altro tempo ad aprire ogni cassetto ho iniziato a sorridere sia dentro che fuori. Le persone che mi erano attorno avranno pensato ad una pazza! Sorridevo perchè avevo capito che l’ansia era andata e che adesso potevo affrontare altri tipi di problemi come: “Devo prendere tutto e deve entrare tutto nei carrello altrimenti sto inguaiata!”. Dopo i 15 minuti persi ad aprire 4 sacchetti per frutta e verdura proseguo all’interno del super con la mia lista di carta (di solito sono tecnologica, ma oggi ho usato il vecchio pezzo di carta perchè con i guanti e il cellulare non sarebbe stato semplice). Compro tante cose…forse pure troppo, ma l’idea di rivivere l’esperienza super mi spaventava quindi meglio prevenire. Ho trovato tutto anche queste cose:

Finisco gli acquisti e vado alla cassa. L’importo non lo scrivo per privacy ma non ho mai speso così tanto per una spesa fatta solo per me stessa. Fa niente l’importante era che ero quasi giunta al termine della mia impresa “titanica”. Pago e cerco di sistemare tutti gli acquisti dentro al carrello e ai due borsoni che avevo. Il carico non era proprio leggerissimo. Però è entrato tutto. So che ci vorrà tanta forza e tante soste per raggiungere casa ma mi armo di pazienza e parto. Totale soste n.4. Sono stata abbastanza brava, dai! Finalmente a casa intorno alle 13:30 e la sensazione di libertà è stata enorme. Una bellissima sensazione. Ero riuscita in un’impresa enorme per me. 1 ho controllato l’ansia e ho portato a termine il mio obbiettivo. 2 ho trasportato dal super a casa tanta di quella roba che un mulo mi fa un baffo

Direi che adesso posso godermi un po’ di meritato riposo 🙂
[…] stato davvero alto. Comunque andare a fare la spesa senza panico mi ha svoltato questa quarantena. Vi ricordate la prima volta che sono stata a fare la spesa? Il panico, la tachicardia, improponibile ! Oggi ho trovato pure il tempo per scattare una foto a […]